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27 Nov 2008

Altro che parcheggio: l`inceneritore va in fumo

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Riportiamo la sintesi delle sentenze dei giudici del Consiglio di Stato esposte in occasione dell’uscita del circolo Perla Blu domenica 23 novembre 2008


Recentemente il Consiglio di Stato si è pronunciato sui ricorsi promossi nel 2005 dall’allora amministrazione comunale con l’aiuto e l’intervento del Comitato contro il cogeneratore e di Legambiente.

Con la prima sentenza n. 5619/2008 del 11.11.2008 i giudici del Consiglio di Stato hanno accolto il ricorso del Comune di Cologna Veneta, riformando la sentenza del TAR Veneto e decidendo che:

1) Ecoidea non poteva richiedere le autorizzazioni con le procedure semplificate (cioè con una semplice comunicazione di inizio attività) perché l’impianto di incenerimento di c.d.r. non era e non è inserito nella programmazione regionale e non è contemplato da nessun accordo ministeriale. Infatti, sempre secondo i giudici, il piano regionale oggi in vigore, dove è inserita solamente la prima linea dell’impianto Ecoidea, è relativo alla gestione di rifiuti urbani mentre il c.d.r. è un rifiuto speciale. I giudici osservano, inoltre, che comunque il piano regionale è stato approvato solo successivamente all’ottenimento delle autorizzazioni all’esercizio dell’impianto cosicché queste ultime (ottenute con le procedure semplificate) sono illegittime. È da notare che il Consiglio di Stato si è pronunciato richiamando sue precedenti sentenze, in particolare la sentenza n. 5411del 15.10.2001;

2) L’impianto Ecoidea è privo della valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), necessaria, secondo i giudici, anche perché al momento della messa in esercizio Ecoidea ha reso noto all’amministrazione provinciale che i rifiuti che sarebbero stati utilizzati erano di ben altra natura (39,5% di plastica!) rispetto a quelli dichiarati dalla stessa Ecoidea e previsti nel permesso comunale di costruire del 2000 (n. 55/2000: solo carta, cartone, pallets in legno);

3) L’Ecoidea è condannata a pagare le spese di giudizio al Comune di Cologna Veneta

Con la seconda sentenza n. 5662/2008 del 12/11/2008 il Consiglio di Stato ribadisce che il parere rilasciato dall’ex Sindaco di allora Antonio Poli è già stato dichiarato definitivamente falso dalla Cassazione con la sentenza n. 3564/2008, cosicché anche il decreto ministeriale n. 122/2000 che autorizzava la seconda linea è viziato.

Tuttavia, i giudici hanno rigettato il ricorso in quanto quel decreto ministeriale doveva essere impugnato nel 2000 entro il termine di sessanta giorni previsto dalla legge (quando il Comune era commissariato e ancora nessun giudice si era pronunciato sulla falsità del parere). In ogni caso il Consiglio di Stato ha modificato la sentenza del TAR, cancellando la condanna al pagamento di tutte le spese di giudizio da parte del Comune.

Il Consiglio di Stato ha confermato DEFINITIVAMENTE quanto sempre sostenuto dal Comitato e da Legambiente in ordine all’illegittimità dell’iter amministrativo seguito da Ecoidea, dalla Provincia e dalla Regione.

Comitato contro il cogeneratore – Legambiente “ PERLA BLU”

 

CLICCA QUI PER SCARICARE LA VERSIONE INTEGRALE DELLA PRIMA SENTENZA DEI GIUDICI DEL CONSIGLIO DI STATO 11/11/2008 ECOIDEA (Pdf)

25 Aug 2008

La storia delle cose

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Vi segnalo questo breve documentario di circa 20 minuti, tradotto in Italiano, in cui Annie Leonard illustra in modo semplice ed davvero efficace dove ci sta portando la corsa al PIL.
Per molti di noi si tratta di argomenti ben noti ma la qualità del filmato e la grande capacità di sintesi ne fanno un potente mezzo comunicativo, tanto che ho già provveduto a diffondere a tutta la mia personale mailing list 😉

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SITO WEB UFFICIALE (in inglese)
www.storyofstuff.com/

“La nostra economia incredibilmente produttiva ci richiede di elevare il consumismo al nostro stile di vita, di trasformare l’acquisto e l’uso di merci in rituale, di far si che la nostra realizzazione personale e spirituale venga ricercata nel consumismo. Abbiamo bisogno che sempre più beni vengano consumati, distrutti e rimpiazzati ad un ritmo sempre maggiore.”Victor Lebow, analista americano degli anni 50.

Leonardo De Togni

03 Jun 2008

Presentazione grafica sull’esaurimento delle risorse petrolifere

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www.aspoitalia.net

Associazione per lo studio del Picco del Petrolio

22 May 2008

Legambiente: “Centrali nucleari costose e pericolose”

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Roma | 22 maggio 2008

“C’era una volta l’energia atomica poco costosa, competitiva, sicura… Ecco che riparte la favoletta del nucleare che risolve tutti i problemi energetici dell’Italia…”.

Legambiente commenta con ironia e le dichiarazioni del ministro Scajola. “Prima di sbandierare atomi a destra e a manca – sottolinea il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – l’esecutivo dovrebbe chiarire alcuni piccoli particolari.

Pima di tutto: dove pensa di recuperare i soldi per realizzare gli impianti?”. A mo’ di esempio Legambiente ricorda che il primo (e finora unico) reattore nucleare commissionato nell’Europa occidentale dopo Cernobyl – quello finlandese sull’isola di Olkiluoto – ha gia’ sforato il budget di spesa previsto del 35 per cento, passando dagli iniziali 3 milioni di dollari agli oltre 4,1 attuali.

“I sostenitori del nucleare dichiarano che il costo di costruzione piu’ elevato delle centrali e’ bilanciato dai minori costi che si sostengono in seguito per il combustibile e il processo produttivo – aggiunge Cogliati Dezza – In realta’ la Energy Information Administration degli Stati Uniti, non una setta di fanatici ecologisti dunque, afferma che l’elettricita’ proveniente da una nuova centrale nucleare e’ piu’ costosa del 15 per cento rispetto a quella prodotta col gas naturale e nel computo economico non sono considerati ne’ i costi di smaltimento delle scorie ne’ lo smantellamento dell’impianto alla fine del ciclo vita”.

Altri aspetti non secondari da chiarire, secondo l’associazione ambientalista, sono quelli che riguardano la “generazione” dei reattori. Dire nuova generazione, afferma Legambiente, lascia intendere che si sta parlando della “quarta generazione”, che e’ pero’ ancora in una fase embrionale: se tutto va bene impianti di questo tipo saranno disponibili tra 20-25 anni. Se davvero Scajola vuole una prima pietra entro i prossimi cinque anni allora sta parlando della terza generazione, quella che non ha fatto passi avanti in termini di sicurezza e che oggi l’Europa sta generalmente smantellando“.

Legambiente chiede al Governo di indicare anche dove vorrebbe aprire queste nuove centrali. Che fara’? Utilizzera’ i siti del passato (Latina, Montalto, Caorso ) oppure ne individuera’ di nuovi. “Comunque sia noi siamo pronti, su questa vicenda, a una opposizione durissima – conclude Cogliati Dezza – li aspetteremo al varco: sara’ davvero dura far diventare realta’ la vecchia favoletta dell’atomo”.
fonte:Rainews24
05 May 2008

La fossa “rossa” per i cloruri o per la vergogna?

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Polo conciario Vicentino,discussioni in provincia. Di seguito l’articolo riportato nel Basso Vicentino uscito in occasionedella fiera di Lonigo. Redatto da Mattias Bassotto qui nella versione integrale priva di tagli apportati prima della pubblicazione.

La provincia di Verona nel gennaio scorso ha approvato una mozione che nega il rinnovo dell’autorizzazione a scaricare, tramite il collettore, i reflui provenienti dall’Ovest Vicentino, in pratica di cinque depuratori della vallata dell’Agno fino a Lonigo. Preoccupazione del presidente Signorin del Consorzio Arica.

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IL FANTASMA DEL TUBO

Ogni tanto il fantasma del tubo ritorna. La Fossa, che attraversa in buona parte il territorio colognese, è quel corso d’acqua che all’altezza di Santo Stefano di Zimella riceve le acque del Rio Piovego, ma anche i reflui del tanto discusso collettore (tubo) che raccoglie i liquami provenienti da ben cinque depuratori della vallata dell’Agno. Acque con un’alta percentuale di cloruri che colorano di rosso il letto della Fossa e che fanno morire anche le nutrie. In nostro mensile ha seguito tutto l’iter della progettazione (primi anni Ottanta) del famoso “tubo” fino alla sua realizzazione, tra infinite polemiche e prese di posizione. E non è ancora finita.

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