15 Apr 2010

Energia e futuro al liceo A.M. Roveggio

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Ssabato 10 aprile Perlablu è tornata al Liceo Scientifico “A. M. Roveggio” gentilmente invitata da Nicolo Moretto, rappresentante d’istituto e organizzatore dell’assemblea con tema l’ambiente, i cambiamenti climatici ed picco del petrolio”.

Conclusa la proiezione del documentario prodotto da Leonardo Di Caprio  “L’undicesima ora” il presidente di Perlablu, Leonardo Boggian , ha introdotto il relatore dell’assemblea Mirco Rossi, membro di ASPO Italia, noto divulgatore scientifico e autore del libro “Energia e futuro. Le opportunità del declino “.

04 Sep 2008

2007, eolico supera nucleare

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Proprio così: nel 2007 la produzione di energia eolica ha superato quella del nucleare. Al dato così eclatante si devono aggiungere fondamentali considerazioni sul costo dell’uranio che negli ultimi 5 anni è aumentato di ben 6 volte (quello del petrolio è triplicato), facendo del nucleare un metodo antieconomico per la produzione di energia. Di contro l’eolico oltre ad essere conveniente crea 5 volte più occupazione rispetto al nucleare.

In Italia crescono rapidamente gli acquisti consociati di pannelli solari. Il futuro energetico è  libero da monopoli pubblici o privati.

Leonardo De Togni

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11 Jun 2008

Nuova energia dal peso di un passo

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Roma – L’ecologia è il nuovo trend dell’ICT mondiale. Le aziende sono sempre più attente alle ricadute ambientali delle proprie infrastrutture e delle proprie tecnologie, ma la vera novità è che le fonti di energia alternativa si stanno facendo sempre più curiose e originali: chi avrebbe immaginato che fare la corsa per prendere il treno al volo potesse illuminare una stazione?

È quanto si accingono a realizzare nel Regno Unito, dove il pavimento della stazione di Victoria Station potrebbe trasformarsi presto in un generatore in grado di alimentare 6.500 lampadine. Secondo le stime dei tecnici che lavorano al progetto, il passaggio ogni ora di 34mila passeggeri dovrebbe essere in grado di garantire abbastanza energia da illuminare l’intera stazione, a patto ovviamente che si cammini con le proprie gambe senza imbambolarsi sui rulli.

L’idea è quella di utilizzare la pressione esercita dai piedi durante la rullata: il peso viene prima appoggiato sul tallone e poi scorre verso la punta, e questo movimento può essere sfruttato per far scorrere anche un liquido posto sotto il pavimento. Il flusso mette in movimento delle mini-turbine, che trasformano l’energia cinetica in energia elettrica, che a sua volta viene immagazzinata in delle batterie.

“Bisogna solo rendersi conto del fatto che tutte le strutture si muovono un po’ – spiega David Webb, uno degli ingegneri impegnato nella trasformazione di Victoria Station – Questo tipo di tecnologia serve appunto per sfruttare in modo utile l’energia prodotta da questo movimento”. Non soltanto i pavimenti possono essere sfruttati per questo scopo, ma anche le rotaie o i ponti dove transitano i treni: esperimenti in questo senso sono già stati portati a termine con successo, visto anche che la massa di locomotiva e vagoni e la velocità con la quale si spostano è decisamente superiore a quella di un passeggero.

I possibili sviluppi di questa tecnologia sono molteplici: qualsiasi oggetto in movimento, che si tratti di un elmetto calzato da un soldato o di una antenna sul tetto di un palazzo, potrebbe essere sfruttato per accumulare preziosa energia da utilizzare in seguito. Si tratta di tecnologia a portata di mano, che ha già visto alcuni prototipi funzionanti in circolazione, che probabilmente da sola non basterebbe a coprire l’intero fabbisogno di una città ma che potrebbe essere integrata con altre tecnologie per ridurre in maniera consistente la produzione di anidride carbonica causata dall’utilizzo di combustibili fossili.

È il caso, ad esempio, delle celle a combustibile. Da anni si discute di una loro sempre più imminente introduzione su larga scala, ma ora finalmente sembra che in Giappone si siano decisi a fare sul serio: sarebbero più di 3mila le famiglie di Tokyo pronte a far installare davanti alla propria abitazione un apparecchio per la cogenerazione di energia elettrica prodotto da Matsushita Electric. Un progetto che potrebbe espandersi velocemente, e che porrebbe la nazione del sol levante all’avanguardia nel cammino verso l’idrogeno.

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